Compie cinquantatre anni una delle più antiche e
frequentate sagre della provincia reatina. Certo, perché la sagra della Braciola
di pecora è quella che tra le montagne dell'Alta Valle del Velino vanta da sempre il record di presenze di amanti della natura e buongustai.
Domenica 11 agosto, a Selvarotonda di
Cittareale, nel piazzale della stazione sciistica, dalle 10 la montagna tornerà
a vivere tra bracieri fiammanti, note estemporanee di organetti, giri di
carrozze e cavalli (anteprima della quinta edizione di Nitriti d'autunno) e
mercato dei prodotti tipici locali dove si potrà acquistare formaggio,
zafferano, ricotte, miele e tartufi.
Tornano dunque i prodotti tipici e, da queste parti, pecora e
gnocchi sono proprio di casa. La pecora, che in questa occasione viene cucinata
rigorosamente alla brace, verrà preparata anche alla 'cottora', una sorta di
spezzatino al pomodoro che somiglia molto - anche per la lunga lavorazione - ad
uno stufato, e con il sugo, a condimento degli gnocchi.
La 'cottora' risale ai tempi della transumanza quando, lungo il
cammino dagli Abruzzi al Tavoliere delle Puglie, i pastori consumavano le pecore
morte di fatica oppure quelle azzoppate o ferite, cuocendole in appositi paioli
di rame, detti appunto cotturo o callara, sorretti da un treppiede e un gancio
sopra il fuoco vivo di legna. La preparazione dura dalle quattro alle sei ore,
poiché questo permette di fare in modo che la carne della pecora, che è
abbastanza dura, arrivi fin quasi a sciogliersi.
Dunque, tante saranno le braciole a disposizione dei buongustai
di ogni dove, accolti in una ampia zona coperta, ma altrettanti saranno gli
gnocchi al sugo della pecora nostrana, fornite dalla macelleria Petrucci di
Trisungo, «rigorosamente locali» ci tengono a dire i due giovani esercenti.
Per chi invece non gradisce nè la pecora,
nè il sugo derivato, a disposizione ci saranno fagioli e salcicce a volontà, tra
fiumi (si usa dire) di vino e di birra artigianale. Si, quella Alta Quota che,
reduce da interminabili successi, non ha proprio intenzione di mollare
'assetando’ le centinaia di fan che torneranno in quota proprio per inebriarsi
di questa 'chicca' tutta cittarealese. Sagra della braciola: perché
mancare?
Da 'il Giornale di Rieti'...
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