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Cittareale, a Selvarotonda pecora e gnocchi per buongustai


Cittareale, a Selvarotonda pecora e gnocchi per buongustai
 

Alla 53ma edizione la Sagra della braciola di pecora, tra le più datate della nostra provincia


di  Andrea Magliano

 

Compie cinquantatre anni una delle più antiche e frequentate sagre della provincia reatina. Certo, perché la sagra della Braciola di pecora è quella che tra le montagne dell'Alta Valle del Velino vanta da sempre il record di presenze di amanti della natura e buongustai.

Domenica 11 agosto, a Selvarotonda di Cittareale, nel piazzale della stazione sciistica, dalle 10 la montagna tornerà a vivere tra bracieri fiammanti, note estemporanee di organetti, giri di carrozze e cavalli (anteprima della quinta edizione di Nitriti d'autunno) e mercato dei prodotti tipici locali dove si potrà acquistare formaggio, zafferano, ricotte, miele e tartufi.

Tornano dunque i prodotti tipici e, da queste parti, pecora e gnocchi sono proprio di casa. La pecora, che in questa occasione viene cucinata rigorosamente alla brace, verrà preparata anche alla 'cottora', una sorta di spezzatino al pomodoro che somiglia molto - anche per la lunga lavorazione - ad uno stufato, e con il sugo, a condimento degli gnocchi.

La 'cottora' risale ai tempi della transumanza quando, lungo il cammino dagli Abruzzi al Tavoliere delle Puglie, i pastori consumavano le pecore morte di fatica oppure quelle azzoppate o ferite, cuocendole in appositi paioli di rame, detti appunto cotturo o callara, sorretti da un treppiede e un gancio sopra il fuoco vivo di legna. La preparazione dura dalle quattro alle sei ore, poiché questo permette di fare in modo che la carne della pecora, che è abbastanza dura, arrivi fin quasi a sciogliersi.

Dunque, tante saranno le braciole a disposizione dei buongustai di ogni dove, accolti in una ampia zona coperta, ma altrettanti saranno gli gnocchi al sugo della pecora nostrana, fornite dalla macelleria Petrucci di Trisungo, «rigorosamente locali» ci tengono a dire i due giovani esercenti.

Per chi invece non gradisce nè la pecora, nè il sugo derivato, a disposizione ci saranno fagioli e salcicce a volontà, tra fiumi (si usa dire) di vino e di birra artigianale. Si, quella Alta Quota che, reduce da interminabili successi, non ha proprio intenzione di mollare 'assetando’ le centinaia di fan che torneranno in quota proprio per inebriarsi di questa 'chicca' tutta cittarealese. Sagra della braciola: perché mancare?

Da 'il Giornale di Rieti'...

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mercoledì 7 agosto 2013

 
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