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A Ribolla la XXVI Rassegna di poesia estemporanea
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Hanno partecipato poeti toscani, laziali e dell'Alta Valle del Velino |
di
Nando Giammarini
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La poesia estemporanea, con il suo carico d'amore,
sensibilità e ricordi, è un'antica tradizione popolare che rappresenta nel vasto
panorama culturale italiano un’antica arte di grande interesse storico,
letterario, antropologico e trae le sue origini dal lontano settecento allorché
gli aedi cantavano, nelle varie festose circostanze, accompagnati dalla cetra. È
a tutti noto che qualsiasi forma d’arte - prima forma espressiva dell'animo
umano dalla pittura, alla scultura, alla prosa, a qualsivoglia genere poetico -
è un sistema capace di trainare la gente muovendo le leve della serena
convivenza, insomma un indispensabile strumento di dialogo, di solidarietà, di
pace.
Oggi, nonostante fortemente
ridimensionata, questa antica e nobile arte è ben presente in varie aree
dell’Italia centrale essenzialmente in Abruzzo, nel Lazio e nella Maremma
Toscana dove continua a vivere, ed in alcuni casi si rafforza, nei suoi tanti
aspetti talvolta difficili e problematici.
È il mezzo più idoneo a garantire l’esternazione del sentimento
popolare quale strumento di comunicazione e di confronto tra diverse culture.
Viviamo in un modo volto alla globalizzazione selvaggia, che sembra voler
divorare anche la nostra umanità, ed ecco riapparire all’orizzonte gli estempori
cantori meglio conosciuti come poeti a braccio con il loro carico di sensibilità
ed umiltà che da sempre ricreano quei bei momenti, quelle sensazioni di serenità
di cui tutti abbiamo bisogno.
In questo
contesto inseriamo a pieno titolo la bella rassegna nazionale di poesia
estemporanea dello scorso 15 aprile a Ribolla (Grosseto) giunta alla XXVI esima
edizione. La stessa è stata organizzata dall’Associazione Culturale Sergio
Lampis - improvvisar cantando - egregiamente presieduta da Irene Marconi. Una
grande donna ancor prima che una bravissima poetessa che tanto s'impegna per il
progresso della poesia estemporanea.
Il
culturale incontro si è tenuto nel Centro Civico dell'ex Cinema Mori alla
presenza di poeti arrivati da tutta Italia per sfidarsi a colpi di contrasti in
ottava rima e terzine su temi diversi. Il particolare evento canoro ha avuto il
patrocinio del Comune di Roccastrada, della Regione Toscana più il contributo
dell'Associazione dei Comuni per l'ottava rima in collaborazione con la Pro Loco
di Ribolla, l'archivio delle tradizioni popolari della Maremma ed in più il
sostegno di Eu.Rit e banca CRAS.
La
partecipazione è stata aperta a tutti coloro che si sono voluti rapportare a
questa tradizione popolare. Tra loro molti «poeti in erba», speranza e fiducia
nel domani. Da non trascurare l'aspetto solidale della manifestazione che come
ogni anno ha effettuato una raccolta di denaro da devolvere in beneficenza.
«La Rassegna nazionale di poesia
estemporanea, un vero portento di cultura e sensibilità poetica - ha dichiarato,
visibilmente soddisfatta e con una punta d'orgoglio, la presidente Marconi - ha
registrato crescenti adesioni negli ultimi dieci anni e questo trend è
confermando anche per l’edizione 2018, dove i partecipanti stanno già superando
i poeti improvvisatori del 2017. Inoltre, stanno aumentando giovani e
giovanissimi».
Un elemento positivo, che
rafforza l’importanza sociale dell’ottava rima, è il riconoscimento della Giunta
regionale Toscana nel corso del 2017 come attività culturale dando supporto e
sostegno a iniziative come la Rassegna e altre attività poetico-culturali che
l'Associazione realizza nel corso dell'anno. Consapevoli che l’arte, in
qualsiasi sua eccezione esige la più completa autonomia e la più totale
indipendenza da vincoli di qualsiasi genere le esibizioni poetiche si svolgono
su temi a contrasto: una specie di dialogo con idee diverse, o meglio, opposte.
Qui gli estempori cantori esprimono tutta
la loro bravura. L'alta Valle del Velino è stata rappresentata dallo storico
cappello bianco - Pietro De Acutis, decano di questa nobile arte - e dal giovane
Giampiero Giamogante nella sua duplice veste di poeta e presentatore
rispettivamente di Bacugno e Cittareale. Gli altri poeti laziali partecipanti
sono stati: la poetessa allumierasca, Agnese Monaldi; Pietro e Michela Benedetti
di Tuscania; Ezio Bruni di Artena, oltre a uno stuolo di improvvisatori toscani
quali: Francesco Burroni, Marco Betti, Lorenzo Michelini, Samuele Tosi, Franco
Ceccarelli, Fernando Tizzi, Mauro Chechi, Elino Rossi, Adileo Bezzini, Emilio
Meliani, Niccolino Grassi e Sergio Cinci.
Loro hanno espresso tutta la loro bravura unitamente alla
bellezza delle tradizioni e della cultura popolare attraverso i bei “canti a
braccio”, confortati dalla massiccia presenza di un pubblico di appassionati e
cultori dell'ottava rima.
da 'il Giornale di Rieti'...
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martedì 17 aprile 2018 |
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